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Colloqui telefonici: come gestirli al meglio

Scritto da Nfon | 20 aprile 2020

Molte aziende in cerca di personale scelgono di fare la prima scrematura dei candidati con un’intervista telefonica. Prima di arrivare a un colloquio di persona, le interviste telefoniche possono anche essere due o tre. La scelta della piattaforma spetta al recruiter. Molti optano per una prima telefonata solo audio per poi passare a una seconda scrematura usando una piattaforma di videochat. Per noi di NFON è molto importante che la chiamata audio avvenga su un canale sicuro e privo di interferenze: durante una call professionale non si può ricevere un segnale disturbato o rischiare che cada la linea. Tra le varie funzionalità di Cloudya c’è quella delle Audioconferenze moderate che risulta particolarmente utile per il recruiter che voglia condividere l’intervista a un potenziale talent con altri colleghi dell’azienda. È una funzione particolarmente utile quando il candidato ha superato la prima scrematura, perché permettere di far assistere all’intervista fino a 50 partecipanti, con la possibilità di silenziarli o rimuoverli a seconda delle necessità. Tra le soluzioni premium Cloudya offre anche Nrecording, la possibilità di registrare la conversazione in tutta sicurezza e stoccarla in un server sicuro. Ma ecco qualche dritta per il candidato che voglia trarre il meglio dalla sua intervista telefonica.

1. Preparati

Il nostro primo consiglio è quello di informarti bene sull’azienda che sta per intervistarti. Studiati i loro valori e la loro storia: fatti trovare preparato e con la giusta dose di entusiasmo. Quando riceverai l’invito per la tua call segnati in agenda data e ora: è di fondamentale importanza fornire un numero fisso e farsi trovare all’ora esatta in un luogo silenzioso. Tieni accanto a te una copia del tuo CV e preparati due o tre domande da fare al tuo recruiter. Non c’è niente di peggio che fare scena muta al: “ci sono domande?”

2. Il tuo vero obiettivo

Tieni a mente il tuo obiettivo. Non avrai il lavoro che cerchi al primo colloquio. Anzi, la prima intervista telefonica è proprio il modo che usano i recruiter per fare una prima selezione. Il tuo obiettivo deve essere quello di ottenere un secondo colloquio. Ricorda che il recruiter ha poco tempo a sua disposizione e che tu dovrai usarlo essenzialmente per presentarti e farti trovare pronto e ricettivo. Il recruiter deve lasciarti con la curiosità di approfondire alcuni punti del tuo CV. 

3. Rompi il ghiaccio (senza esagerare)

Rompere il ghiaccio può essere molto difficile, ma non sta a te farlo. Il ritmo e il tono dell’intervista lo darà il recruiter che dovrà fare del suo meglio per metterti a tuo agio. Non fare il classico errore di parlare troppo, troppo velocemente o, peggio che mai, sopra la voce del recruiter. Se necessario prenditi qualche secondo prima di rispondere. L’ansia in queste situazioni viaggia in due direzioni. Se hai domande falle alla fine, tenendo presente che il tuo interlocutore potrebbe non avere troppo tempo: quindi fai domande brevi, a fuoco e pertinenti alla posizione per la quale ti stai presentando. Tieni vicino a te una bottiglietta d’acqua. Ricordati: devi apparire a tuo agio ma non troppo a tuo agio: guardia sempre alzata.

4. Se sei in video call

Per una video call le regole generali non cambiano, ma c’è in più l’incognita di come si appare.

Molti recruiter usano la video call per approfondire le skill comunicative del candidato.

Ricordati che, anche se sei a casa tua, dovrai offrire un’immagine affidabile e professionale. Comincia dall’account e-mail che darai all’azienda per farti chiamare: evita i nickname fantasiosi e fai in modo di avere un account molto semplice con il tuo nome e cognome. 

Non sarà necessario mettere su una scenografia da finto ufficio (un buon recruiter capisce subito che quella non è la tua postazione di lavoro). Se ti fai chiamare alla tua postazione in coworking fai in modo che sul tuo tavolo non ci siano troppo cianfrusaglie. Se ti fai chiamare a casa fai in modo di avere a disposizione una stanza tranquilla e fai sparire tutto ciò che potrebbe metterti in imbarazzo con l’intervistatore: peluche, sciarpe calcistiche, poster divertenti. Insomma, devi rimanere te stesso o te stessa ma con qualche saggio aggiustamento. E ricordati di sorridere ogni tanto, anche se è l’ultima cosa che ti verrebbe naturale fare.

5. Le domande più classiche

È molto probabile che il recruiter ti faccia alcune domande di routine. Tienile a mente e preparati in anticipo una risposta adeguata. 

“Potresti trasferirti in un’altra città?”

“Saresti disponibile a viaggiare per lavoro?”

“Cosa ti interessa di questa posizione?”

“Quando potresti iniziare?”

La nostra raccomandazione è di farti trovare pronto e di rispondere sempre onestamente e con lucidità.

Un ultimo dettaglio che troppo un dettaglio non è: finita l’intervista manda una e-mail al recruiter per ringraziarlo o ringraziarla del tempo che ti ha dedicato.