Ci accompagna nei momenti importanti, fa da sfondo agli incontri felici, ci ricorda le situazioni del passato. La musica, si sa, è una componente fondamentale nella nostra vita. E, come la scienza ha ormai dimostrato, è in grado anche di cambiare il nostro umore. E se Mozart è il preferito quando c’è bisogno di rilassarsi, altre colonne sonore ci aiutano in diversi momenti della giornata. Ne è un esempio lo stesso Mozart che, con la sua K467, viene ascoltato nelle sale parto assieme al Lago dei cigni di Čajkovskij e alle Quattro stagioni di Vivaldi. La musica, spiegano i medici, ha una sorta di effetto “analgesico”: durante l’ascolto, viene infatti stimolata la produzione di endorfine, sostanze chimiche prodotte dal cervello, che attenuano il dolore psicofisico del travaglio. Ma i suoni giusti agiscono anche sul ritmo respiratorio, rafforzandolo, proprio perché inducono uno stato generale di rilassamento.
Gli effetti benefici della musica sul nostro cervello
Decine di studi hanno confermato l’impatto che suoni e melodie hanno sul nostro cervello, contribuendo a generare in noi elevati stati di benessere. Ogni tre mesi, la APA (American Psychological Association) pubblica una rivista con tutti gli aggiornamenti che riguardano questo tema. E nel 2019, un gruppo di neuro scienziati dell’inglese Mind Lab Institution è giunto a un dato curioso: la canzone che rilassa di più, contribuendo a ridurre la pressione sanguigna e la produzione di cortisolo, l’ormone che viene secreto per far fronte allo stress, è Weightless, un brando di ambient music della band britannica Marconi Union.
A confermare l’efficacia della musica anche mentre si lavora, è poi l’ultima ricerca della Sonos-Doxa relativa al 2019 che afferma come, su un campione di 1009 italiani, ascoltare musica non solo faccia sentire più felici e meno stressati, ma possa anche migliorare la produttività al lavoro: il 52% degli intervistati sostiene infatti che non avrebbe avuto successo sul lavoro senza ascoltare musica.
E dunque, musica sia. Anche mentre si lavora, anche in smart working. Spotify ha da poco creato una serie di playlist dedicate appositamente allo smart working: “Lavorare da casa”, “Lavorare col sorriso” e “Lavorare con la musica” sono alcune delle playlist messe a disposizione.
Ecco dunque 4 playlist suggerite da musicologi ed esperti, da ascoltare mentre si lavora:
E le immagini?
Anche l’occhio vuole la sua parte. E allora, perché non cambiare immagine allo sfondo durante le video call? Spiagge caraibiche, sale meeting e montagne innevate sono degli ottimi spunti da usare come back nelle video call. Obiettivo? Sognare, sorridere e predisporre a un buon dialogo.
Zoom, Microsoft Teams (non conosci ancora la nostra soluzione premium Nvoice per Microsoft Teams? ) e tante altre app adatte alle videoconferenze, danno la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di sfondi già presenti e di caricarne di nuovi. Come il sito di alloggi di lusso OneFineStay che, gratuitamente, ha messo a disposizione una serie di incantevoli immagini di background ad alta risoluzione. Anche il fotografo aereo Gray Malin ha dato la possibilità di poter caricare gratis le sue foto per le video call.
Ecco 4 categorie di sfondi virtuali da usare nelle video call:
Per i meeting ad alto tasso di concentrazione, figure geometriche, frattali, immagini che acuiscano i nostri sensi: sul sito It.Feepik è possibile trovare sfondi di questo tipo.