I vantaggi del centralino virtuale per aziende, detto anche Virtual o Cloud PBX (Private Branch Exchange), sono numerosi, ma spesso si tende a sottovalutare i benefici fiscali di questa soluzione.Che i centralini virtuali stiano diventando sempre più comuni è indubbio: a livello globale, la loro crescente diffusione è attestata da diversi studi, uno dei quali, intitolato Global Cloud for PBX Market Research Report- Forecast 2023 e condotto da Market Research Future, prevede che entro il 2023 il mercato dei centralini in Cloud arriverà a valere all’incirca 20,83 miliardi di dollari. Fra i tanti vantaggi del centralino virtuale, che potrebbero decretarne il successo anche nel nostro Paese, rientrano quelli fiscali derivanti dall’uso di questa soluzione al posto di un centralino tradizionale ISDN o analogico. Mentre, infatti, nel primo caso la stipula del contratto verte sul noleggio di un bene strumentale, nel secondo si basa sul suo acquisto. Con conseguenze per l’azienda di natura sia finanziaria sia fiscale. Vediamo, di seguito, perché.
Il Cloud PBX, poiché è un servizio in cui la componente hardware (vale a dire i telefoni con tecnologia SIP, anch’essi comunque noleggiabili) è assai marginale, rientra tra i beni forniti con la formula del noleggio operativo, definita anche locazione operativa, leasing operativo o renting. Tale formula è nota principalmente nel settore ICT e le aziende hanno cominciato ad avvalersene in questi anni per dotarsi di computer, fotocopiatrici, stampanti e apparati di rete evitandone l’acquisto. È meno nota nell’ambito della telefonia, ma la sua applicazione con i centralini virtuali è sostanzialmente identica. Il noleggio operativo, anzitutto, elimina gli oneri di ammortamento e di gestione dei cespiti aziendali. In secondo luogo, rende totalmente deducibili ai fini IRES e IRAP, nonché detraibili per l’IVA, i canoni di noleggio. Ciò significa che tutto può essere dedotto per cassa, senza distinzione tra oneri finanziari e quota capitale. Basta questo per renderlo conveniente perfino se paragonato a un suo “cugino” più conosciuto, il leasing, dove gli oneri finanziari sono separati e parzialmente deducibili, ma non detraibili ai fini IVA. Senza dimenticare che nel leasing, alla fine del periodo concordato, è previsto il riscatto del bene. Cosa che, invece, non è contemplata nel Cloud PBX, anche perché, trattandosi di una tecnologia soggetta a rapida obsolescenza, acquistarla dopo qualche anno corrisponderebbe con il “mettersi in casa” un prodotto ormai vetusto.
A ogni buon conto, l’acquisto del centralino virtuale è una contraddizione in termini, giacché non si tratta di un oggetto, ma piuttosto di una funzione resa possibile da elementi architetturali che si trovano al di fuori dell’azienda che ne usufruisce. Non a caso uno dei nomi del centralino in Cloud è anche Hosted PBX. L’essere “ospitato” fa capire la prevalenza della dimensione dell’utilizzo su quella del possesso. È da qui che si ricava la possibilità di ridurre la base imponibile, deducendo i costi relativi, e il minor gettito IVA, come indicato in precedenza. Ma questi non sono gli unici vantaggi di un centralino virtuale. Dal punto di vista finanziario, l’adozione di un Cloud PBX non richiede un impegno di risorse cospicue, con tutto quello che ne consegue. Nessuna iscrizione a bilancio, quindi, e neppure l’esigenza di coinvolgere un istituto di credito per l’intermediazione. Il che si traduce in maggiore liquidità e in una migliore capacità di spesa e di investimento da destinare ad attività core. Ci sono, poi, una serie di costi nascosti, come quelli di manutenzione e assistenza, che generalmente si manifestano quando gli impianti telefonici hanno dei problemi di malfunzionamento. Il noleggio operativo dei Virtual PBX consente di escludere tali sgradite sorprese, perché nel canone ricorrente sono compresi aggiornamenti, gestione e servizi di customer care. Analogamente, esistono anche leve meno visibili, ma che incidono sull’incremento di efficienza e produttività del capitale umano impiegato. Un incremento misurabile con i dovuti KPI (Key Perfomance Indicator) che si aggiunge ai vantaggi fiscali e finanziari citati sopra.