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Tecnologia e Covid: i servizi e le app a sostegno delle imprese

Scritto da Nfon | 12 marzo 2021

Circa sei milioni e mezzo di lavoratori in smart working, boom dei servizi in cloud (+21% rispetto al 2019) e dell’e-commerce (+26% rispetto al 2019): sono questi alcuni dati che evidenziano la corsa all’adozione delle tecnologie digitali da parte delle imprese italiane nel 2020. 

Secondo i dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, infatti, il lavoro agile ha interessato nel 2020 quasi un terzo dei lavoratori dipendenti. 

Ma quali sono i servizi prescelti dalle aziende per far fronte ai nuovi scenari apertisi in seguito al diffondersi della pandemia da Covid19?

Lo spiegano i dati raccolti dagli osservatori B2c e Cloud Transformation.

La crescita nell’utilizzo dei servizi digitali ha spinto i fornitori a introdurre delle novità, in termini di prezzi e funzionalità offerte, che si sono rese necessarie sia per rispondere all’improvvisa impennata della domanda, sia per affrontare criticità e nuove problematiche. 

Le piattaforme di delivery di quartiere

Nel 2020 il mercato dell’e-commerce ha generato 22 miliardi di euro, 4,7 miliardi in più rispetto al 2019. Tra i settori che ne hanno fatto un maggiore utilizzo c’è il food & grocery, che ha registrato una crescita del 56% rispetto all’anno precedente.

Data l'impossibilità di tenere gli esercizi commerciali aperti in alcune Regioni, i commercianti si sono organizzati per vendere i loro prodotti online e le piattaforme di delivery già affermate (Glovo, Deliveroo e Just Eat) hanno registrato un significativo aumento dei partner e degli ordini giornalieri ricevuti. 

Accanto a questi servizi sono nate numerose realtà locali, servizi attivi nelle singole città o in tutta Italia, come riportato in un articolo dell’Huffpost del novembre 2020. 

È il caso di Daje!, piattaforma nata per servire le botteghe del quartiere Monteverde di Roma e che ora si è allargata ad altre due zone cittadine; di Measy Marketplace (servizio attivo soltanto a Milano) e di Cecina Delivery, che serve soltanto il comune toscano. 

I bonus e le offerte degli operatori telefonici per facilitare smart working e didattica a distanza

Per aiutare gli italiani a lavorare e studiare da remoto, il Governo ha introdotto a fine 2020 il bonus PC e Internet, un contributo di massimo 500 euro per l’accesso alla fornitura di connessioni Internet a reti a banda ultra-larga e la fornitura di pc e tablet, rivolto alle famiglie con ISEE non superiore ai 20 mila euro. Per le famiglie con ISEE tra i 20 mila e i 50 mila euro è previsto un contributo di 200 euro per l’attivazione di Internet veloce, mentre per circa 450 mila imprese è stato previsto un contributo dai 300 ai 2500 euro (soltanto per Internet).

I principali gestori dei servizi di connettività del Paese si sono attivati, offrendo pacchetti speciali rivolti ai clienti beneficiari del bonus: Tim ha previsto internet fino a 1 Giga, modem HUB+ con Wi-Fi6, un contributo per l’attivazione di 200 euro, chiamate illimitate verso tutti i numeri fissi e mobili e un contributo di 300 euro per l’acquisto di un tablet o PC a scelta dell’utente (tra i modelli proposti).

Vodafone ha messo a disposizione dei suoi clienti un contributo di 240 euro per l’attivazione della connessione e 260 euro per l’acquisto di un tablet, mentre l’offerta Windtre si è limitata ai tablet. 

Oltre a queste offerte, i gestori dei servizi di rete fissa hanno ulteriormente abbassato i costi di attivazione e quelli dei canoni mensili: secondo quanto riportato dall’agenzia Adnkronos, il costo medio di un canone standard è passato dai 34,07 euro del 2019 ai 32,96 euro al mese registrati a novembre 2020 (-3,24 %). A scendere, sono stati anche i costi di attivazione, che nel 2019 si aggiravano intorno ai 147 euro, mentre a marzo 2020 registravano 52 euro, per poi attestarsi intorno ai 76 euro a fine anno. 

Le innovazioni dei servizi di videoconferenza e collaborazione da remoto

Tra gli strumenti più utilizzati dalle aziende nel 2020 ci sono state le soluzioni di collaborazione da remoto, video e audioconferenze, che hanno registrato un boom di utenti: Microsoft, ad esempio, in ottobre contava un aumento di utenti attivi al giorno di oltre il 50%, rispetto ai 75 milioni segnalati nei 6 mesi precedenti. Anche Zoom, piattaforma di videoconferenze, web conferencing e webinar, ha riscontrato un aumento esponenziale degli utenti attivi, passando dai 10 milioni del 2019 ai 300 milioni del 2020, mentre la piattaforma di Google per le videoconferenze, Google Meet, ha registrato un’impennata di utenti (3 milioni al giorno secondo quanto riportato dall’azienda nell’aprile 2020) e un incremento nell’utilizzo della chat (+30%).

 

Per facilitare il lavoro e l’apprendimento da remoto e migliorare la user experience, le tre piattaforme hanno introdotto delle nuove funzionalità, come la possibilità di integrare strumenti di workflow management e task management. Microsoft Teams, ad esempio, ha introdotto la nuova app Task, che estrapola le informazioni su impegni e appuntamenti individuali dalle app To Do e Outlook e le task collettive da Planner, combinando il tutto in un’unica schermata. Entra in Teams anche Cortana, l’assistente virtuale che aiuta a gestire gli appuntamenti, inviare messaggi, partecipare alle chiamate e molto altro. 

A questo aggiornamento, Zoom ha risposto introducendo la possibilità di integrare il servizio con app di terzi, attraverso le sue Zapp, che consentono l’integrazione con i servizi di 25 partner, tra cui Asana e Trello (app di workflow management), Confluence (che aiuta a registrare le decisioni discusse in una conferenza virtuale, basandosi, ad esempio, sulla registrazione del meeting), Slack e molto altro. 

Google Meet si è concentrata sugli strumenti per la didattica a distanza, offrendo la possibilità di dividere i partecipanti in gruppi di lavoro e introducendo la funzione “lavagna digitale”, oltre a strumenti utili per monitorare il livello di partecipazione. Non sono poi mancate le novità rivolte alle imprese, consentendo l’accesso alle riunioni organizzate in Workspace anche a numeri internazionali e aumentando il numero massimo di partecipanti a una video call (fino a 250 persone per gli utenti della versione Enterprise, 150 per la versione G Suite Business e 100 per quella Basic).

Diverse funzionalità sono state introdotte dalle piattaforme per facilitare un ordinato svolgimento delle chiamate, come la funzione “alza la mano” per prenotare la parola, la possibilità di visualizzare sottotitoli in modalità live e strumenti per creare e gestire sondaggi nelle chat, mentre per le chat di Teams e Meet è stata aggiunta la risposta rapida (con l’AI che suggerisce delle risposte in base ai messaggi ricevuti), per velocizzare le conversazioni.

E sempre grazie all’intelligenza artificiale è possibile posizionare i partecipanti alla videochiamata nello stesso spazio virtuale, come un’aula nel caso di Zoom e una griglia in Meet, mentre Teams offre una gamma di setting più estesa, come un tavolo di un bar, la scrivania di un ufficio, una biblioteca, un’aula universitaria e così via. Oltre a questo, sono stati introdotti nuovi filtri immagine e video per gli sfondi e la possibilità di inviare reazioni con emoji (nel caso di Zoom anche sonore, come gli applausi). 

Tra gli aggiornamenti che si sono resi necessari, Zoom ha poi dovuto introdurre nuovi strumenti volti a tutelare gli utenti che partecipano a eventi online, in seguito alla diffusione dello zoombombing, ovvero l’interruzione (spesso attraverso aggressioni verbali) del regolare svolgimento di un evento. 

Per contrastare questo fenomeno, l’app ha introdotto la possibilità di sospendere la riunione, bloccando così la visualizzazione dei contenuti indesiderati e di segnalare lo “Zoombomber”. Per il 2021, inoltre, pianifica di fornire all’host dell’evento la possibilità di vedere il video del partecipante prima di ammetterlo alla riunione, attraverso una sala d’attesa virtuale. 

Anche Meet ha rilasciato diversi aggiornamenti volti a introdurre un maggiore controllo dei partecipanti alla videochiamata, rivolti soprattutto agli utenti degli account G Suite Enterprise for Education, fornendo (solo) ai moderatori la possibilità di silenziare e espellere dalla chiamata i partecipanti e maggiori strumenti per controllare chi ha accesso alle chiamate. 

Nessuna interruzione nelle comunicazioni grazie al centralino in cloud di NFON

Le imprese che hanno preferito optare per un’unica soluzione per gestire le comunicazioni aziendali e la collaborazione da remoto si sono affidate ai centralini telefonici in cloud, come Cloudya, il centralino di NFON.

Cloudya assicura, infatti, la continuità delle comunicazioni indipendentemente dal luogo di lavoro: grazie al suo servizio multitelefono è possibile collegare allo stesso account e-mail e allo stesso numero di telefono fino a un massimo di 9 dispositivi. I clienti NFON, quindi, non hanno dovuto fare altro che effettuare il login al proprio account per avere a portata di mano, anche da casa, tutte le conversazioni e i dati di cui avevano bisogno. Questo ha permesso loro di non interrompere il rapporto con clienti e fornitori e di mantenere lo stesso livello di assistenza ai clienti. 

Con Cloudya, inoltre, la gestione della comunicazione diventa più semplice, grazie al servizio che permette di ricevere via e-mail i messaggi vocali e i FAX. Il tutto con un occhio particolare alla sicurezza dei dati: tutti i servizi NFON sono protetti da autenticazione attraverso PIN personale, mentre i dati e le conversazioni vengono salvati utilizzando la crittografia e in totale rispetto delle normative vigenti. 

 

Poiché Cloudya nasce come strumento abilitante al lavoro da remoto, il cliente NFON ha già tutto quello di cui ha bisogno per facilitare anche la collaborazione all’interno del team, sia per le Pmi che per le grandi aziende: il servizio audioconferenze moderate, infatti, permette di organizzare audioconferenze con un massimo di 50 partecipanti. Inoltre, con Cloudya si possono gestire con facilità anche le videochiamate, grazie alle opzioni di condivisione dello schermo e di aggiunta di nuovi partecipanti anche in corso di chiamata. 

Con la sua interfaccia intuitiva, il servizio di assistenza da remoto h24 attivo 365 giorni l’anno, l’assenza di canoni fissi mensili (con Cloudya pagherai soltanto per gli utenti attivi) e la possibilità di rimodulare i servizi a seconda delle esigenze dell’azienda, NFON è a fianco delle imprese per promuovere il loro successo anche in questo periodo di grande incertezza.