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Così il centralino in cloud aiuta a migliorare i processi operativi in azienda

Scritto da Nfon | 29 ottobre 2020

La possibilità di passare a un centralino in cloud è la rivoluzione più importante nel campo della telefonia nell’ultimo secolo. A spiegarlo è Marco Pasculli, Managing Director di Nfon, che sottolinea come Cloudya, il centralino in cloud di Nfon, possa aiutare le aziende a sfruttare appieno questa rivoluzione. 

Una rivoluzione, che non ha ancora coinvolto la maggioranza delle realtà italiane, soprattutto tra le PMI, spesso più restie ad abbandonare l’hardware. Mentre in altri Paesi europei, spiega Pasculli, il centralino in cloud è ormai un must per la comunicazione professionale (ed è adottato in media dal 35% delle aziende europee, con picchi del 60-70% nei Paesi scandinavi), in Italia i numeri sono più modesti.

A determinare questo gap concorrono diversi fattori, tra cui la scarsa adozione del lavoro agile nelle piccole e medie imprese italiane (prima dell’emergenza Covid), la poca conoscenza dei plus offerti dal centralino in cloud, e la difficoltà di abbandonare vecchie abitudini e separarsi dall’hardware. 

Ma quali sono i reali vantaggi del centralino in cloud? Il primo è proprio la possibilità di abbandonare l’hardware che, spiega Pasculli, si traduce in un risparmio non indifferente per l’azienda. Il centralino tradizionale ha, infatti, costi di configurazione e manutenzione piuttosto onerosi e che devono essere affrontati nel tempo per garantirne il corretto funzionamento.

“L'hardware si può guastare. Inoltre, il centralino tradizionale viene configurato da gestori esterni e richiede poi interventi di manutenzione. Ad esempio, spesso si tratta di un server IP e dovrebbe essere, quindi, sempre aggiornato per evitare il rischio di attacchi esterni. Abbiamo notato, tuttavia, che le aziende non sempre si rendono conto di questa vulnerabilità e aggiornano il server ogni 3-5 anni. Questo vuol dire esporre la propria azienda a rischi di attacchi informatici. Tutto ciò non si verifica con il centralino in cloud, che non ha costi di manutenzione ed è sempre aggiornato”, ha detto Marco Pasculli, nel corso di un suo intervento allo Smart Working Village (un evento online dedicato alle tecnologie e alle competenze che abilitano il lavoro agile). 

Tuttavia, non si tratta solo di costi. Passare al cloud abilita soluzioni di smart working e telelavoro, che permettono di creare all’interno dell’azienda team agili, in grado di continuare ad essere operativi anche quando si modifica il contesto lavorativo, esattamente come è avvenuto a inizio 2020. “Durante il lockdown, abbiamo notato che le aziende che usavano il cloud, non solo per il centralino, ma anche per strumenti di produttività (come email, Office, CRM e sistemi di sicurezza) hanno potuto continuare a utilizzare questi servizi anche da casa, senza interruzioni”, ha spiegato Pasculli.

Ed è stata proprio la possibilità di accedere a dei servizi in cloud preesistenti, ha aggiunto Marco Pasculli, a fare la differenza per le aziende che durante il lockdown sono riuscite a rendere a volte addirittura più efficienti i processi di interazione, rispetto alle realtà che hanno dovuto adottare soluzioni improvvisate, con l’inevitabile corollario di problematiche legate alla employee experience dei dipendenti e dei collaboratori. 

“Abbiamo osservato un gap tra le aziende che già utilizzavano soluzioni in cloud e quelle che non lo facevano e che spesso hanno adottato strumenti improvvisati. Per le imprese non dotate di un centralino in cloud è stato difficile mantenere la continuità delle comunicazioni. In queste realtà, l’unica soluzione è stata trasferire le chiamate, a volte perfino sui telefoni personali dei dipendenti, invadendo così la loro vita privata, visto che non tutti hanno i telefoni aziendali”.

Con il centralino in cloud, invece, il lavoratore è sempre reperibile (ovviamente quando è necessario che lo sia) e la continuità delle comunicazioni favorisce l’aumento della produttività all’interno del team. Un altro importante plus delle soluzioni proposte da Nfon è la semplicità d’uso. 

“Il nostro centralino è progettato per poter essere utilizzato ovunque, anche con più connessioni aperte. Nel lavoro quotidiano questo si traduce nella possibilità di scegliere come gestire le conversazioni con clienti e colleghi: si può utilizzare il centralino dal telefono fisso della postazione di lavoro, dal desktop del proprio pc oppure scegliere di prendere una chiamata sul proprio smartphone”. 

Cloudya è dotata, infatti, di un’interfaccia molto intuitiva, che ne rende semplice l’utilizzo anche dal proprio smartphone, divenuto ormai un vero e proprio strumento di lavoro (al pari del computer), come ha spiegato Pasculli: “Oggi per fare smart working dobbiamo avere non solo un pc a casa con una buona connessione a Internet, ma anche uno smartphone, che deve poter lavorare in parallelo ad altri strumenti aziendali e che deve garantire prestazioni quasi come il pc in ufficio. Il centralino in cloud deve essere quindi facilmente utilizzabile anche da questo dispositivo”.  

Con l’aumento della produttività e la riduzione dei costi di gestione si realizza, per l’azienda, un vantaggio economico notevole, a fronte di una semplificazione dei processi operativi del team. “Il centralino in cloud permette alle aziende di adattarsi ai cambiamenti che abbiamo visto caratterizzare e che caratterizzeranno in futuro il next normal”, conclude Pasculli. “Dalle aziende è emerso che a causa dell’impossibilità di fare previsioni per i prossimi 15- 24 mesi, molte stanno minimizzando gli investimenti che non rientrano nel core business e stanno ragionando su come renderli variabili”

Le soluzioni di Nfon, scelte in Italia e in Europa da oltre 40mila aziende (dalle micro imprese a quelle di grandi dimensioni), si adattano alle esigenze specifiche dei clienti, con particolare attenzione alle imprese che lavorano in modo agile. Infatti, Cloudya offre una serie di soluzioni integrate pensate proprio per migliorare la collaborazione e la produttività dei team agili. 

Come il servizio audioconferenze moderate, che permette di organizzare riunioni con un massimo di 50 partecipanti, o il servizio multitelefono, che consente di connettere lo stesso numero telefonico e la stessa email a un massimo di 9 dispositivi. 

Il tutto con un’attenzione particolare alla sicurezza, perché tutti i servizi di Cloudya prevedono sistemi di riconoscimento (PIN) per effettuare l’accesso e di crittografia dei dati per tutelare le informazioni sensibili dell’azienda e dei suoi clienti. Partecipare alla rivoluzione della telefonia in cloud non è mai stato così facile. i a portata di mano.