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Tokyo 2020, dalla stampa 3D ai big data: Ecco le tecnologie usate dagli atleti alle Olimpiadi

Scritto da Nfon | 30 luglio 2021

Tokyo 2020 sarà ricordata come un’Olimpiade attesa e sofferta, ma anche come quella in cui le tecnologie usate dagli atleti sono state massive e li hanno aiutati e supportati negli allenamenti e nelle gare verso il raggiungimento dei loro obiettivi. Del resto, si sa, i Giochi Olimpici sono da sempre il palcoscenico ideale dove sperimentare il futuro. Avvenne così per esempio a Stoccolma, quando nel 1912 vennero introdotti i cronometri per rilevare i tempi degli atleti. Ma quali sono le tecnologie che a Tokyo stanno rivoluzionando la vita egli atleti? Ecco le più interessanti.

La stampa 3D

Una delle tecnologie usate dagli atleti, protagonista in diverse discipline, è la stampa 3D. Così, la società tedesca Adidas ha lanciato una calzatura con suola stampata in 3D. Il processo consente di realizzare scarpe maggiormente personalizzate, basate sul peso, sulla cadenza dell'incedere e sulla morfologia del piede dell'atleta. E ancora. Celine Goberville, pluricampione del mondo e medaglia d’argento olimpica nel tiro con la pistola ad aria compressa da 10 metri, gareggia alle Olimpiadi di Tokyo con un’impugnatura a pistola personalizzata stampata in 3D. Per ottenere una superficie dell’impugnatura ultra liscia, che ha soddisfatto i requisiti voluti da Celine, è stato utilizzato con successo Zortrax Apoller, un rivoluzionario dispositivo intelligente per la levigatura del vapore.

Sensori e raccolta di Big Data

Nelle gare di scherma le tecnologie usate dagli atleti sono sensibilissimi sensori posti all’interno delle protezioni, che segnalano il tocco da parte di uno dei due contendenti. Inoltre, per ridurre al minimo il rischio di errori arbitrali, ci sono telecamere e schermi che possono rimandare al rallentatore le fasi di combattimento, in modo da poter correggere una decisione o assegnare un punto contestato.

In quasi tutte le discipline, poi, si fa ormai uso dei big data e dell'intelligenza artificiale per analizzare le prestazioni degli atleti, modificare il piano di allenamento e per conoscere la condizione fisica ed evitare sovraccarichi che potrebbero portare a infortuni ancor prima che l'atleta ne abbia contezza. Una ricerca pubblicata nel 2019 ha mostrato che l'uso dell'intelligenza artificiale e dei big data può migliorare le prestazioni dei team del 28% e quelle individuali del 17%.

Il monitoraggio del personale

Alibaba Group, Worldwide TOP Partner del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), ha annunciato una innovativa soluzione basata sulla tecnologia del cloud computing per aiutare il personale in servizio durante i Giochi Olimpici di Tokyo 2020 a ridurre il rischio di colpi di calore durante l’estate giapponese. Sostanzialmente, attraverso uno smart device indossato nell’orecchio dalla persona, la tecnologia aiuta a tenere traccia della temperatura corporea e della frequenza cardiaca del personale olimpico, in servizio a Tokyo. Sulla base della temperatura corporea, della frequenza cardiaca e dell’indice ambientale, un sistema cloud-based identifica in tempo reale il livello di rischio.

Tokyo 2020: l’Olimpiade green

Ma prima di tutto le Olimpiadi di Tokyo sono le prime a guardare alla sostenibilità come a un valore imprescindibile. Queste Olimpiadi sono infatti i primi giochi a impatto ecologico ridotto: economia circolare, attenzione per l'ambiente e innovazione sono le parole d'ordine del comitato olimpico giapponese. A partire dalle medaglie. Il “Tokyo 2020 Medal Project” ha raccolto ben 78.985 tonnellate di rifiuti elettronici, per un totale di 30,3 chili d’oro, 3.500 chili di argento e 2.200 chili di bronzo. Le circa 5 mila medaglie che verranno distribuite quest’estate ai campioni sia olimpici che paralimpici, sono state interamente realizzate a partire da un’enorme quantità di vecchi dispositivi digitali, inclusi 6,2 milioni di smartphone.

Dal Villaggio alimentato a idrogeno alla Torcia olimpica costruita con rifiuti di alluminio degli alloggi del terremoto 2011, molto di ciò che gira intorno ai giochi arriva dal riuso e dal riciclo. Ben 25 dei 43 impianti olimpici e paralimpici, per esempio, esistevano già prima dell’attuale edizione, e alcuni sono addirittura gli stessi della precedente Olimpiade giapponese, del 1964. Dormitori, mense e strutture di allenamento degli 11 mila atleti sono alimentati a idrogeno, e dopo i Giochi saranno trasformati in appartamenti, scuole e locali per servizi. L’Ariake Urban Sports Park, nel quale i rider di Bmx Freestyle e racing, campioni di skateboard cercheranno l’impresa, è alimentato da energia solare rinnovabile prodotta a Fukushima, nella centrale del disastro nucleare del marzo 2011.