Lo smart working migliora qualitativamente la vita e aumenta la sostenibilità ambientale. Ecco 5 consigli per uno smart working davvero sostenibile.
É ormai un dato certo che lo smart working ha ridotto l’impatto ambientale delle nostre giornate: meno inquinamento atmosferico e acustico, meno consumi di luce, acqua e riscaldamento in azienda, e meno rifiuti.
Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha condotto uno studio su telelavoro e lavoro agile che ha coinvolto 29 amministrazioni pubbliche e oltre 5.500 persone.
L’analisi ha dimostrato come lo smart working sia in grado di ridurre, in media, la mobilità quotidiana di circa un'ora e mezza a persona, per un totale di 46 milioni di km evitati, pari a un risparmio di 4 milioni di euro di mancato acquisto di carburante.
In base alle previsioni formulate da Enea, un impiego sempre più diffuso dello smart working consentirebbe, entro il 2030, il risparmio di oltre 3,53 miliardi di ore impiegate ogni anno per raggiungere il posto di lavoro.
In termini di emissioni, si parla di un risparmio di circa 950 tonnellate di combustibile, oltre a una riduzione di oltre 2,8 milioni di tonnellate di CO2, di 550 tonnellate di polveri sottili e di 8mila tonnellate di ossidi di azoto, con un significativo impatto positivo sulla salute della popolazione, qualità di vita e di lavoro.
I dati parlano della necessità di utilizzare lo smart working proprio per migliorare qualitativamente la vita e la sostenibilità ambientale: “Basterebbe anche un solo giorno a settimana di smart working per i tre quarti dei lavoratori pubblici e privati che utilizzano l’automobile per ridurre del 20% il numero di km percorsi in un anno” ha detto Marina Penna dell’Unità Studi, Valutazioni e Analisi di ENEA.
Ormai è chiaro per studiosi ed esperti: smart working e sostenibilità sono due facce della stessa medaglia. Limitare la mobilità e favorire un maggiore equilibrio tra vita e lavoro (work- life balance) porta a un miglioramento delle condizioni di vita e di benessere generale e a una più alta attenzione e sensibilità per l’ambiente.
Gli smart worker sanno che, tra i vantaggi connessi al lavoro agile, l’impatto ambientale è uno dei fondamentali. Ridurre gli sprechi, adottare uno stile di vita e lavorativo più attento e sostenibile, evitare la mobilità che prevede costi ambientali troppo alti sono gli obiettivi della green economy.
Ma come si fa a ridurre il proprio impatto ambientale quando si è in smart working? Quali i gesti da privilegiare e quelli da evitare? Ecco 5 consigli per uno smart working davvero sostenibile.
Lo smart working è quindi una grande opportunità per lavoratori, azienda, ma anche per l’ambiente. Questo impegno riguarda quindi tutti noi e anche NFON sostiene in prima linea progetti che contribuiranno alla riduzione dell’impatto ambientale. Continua a seguire il nostro blog ed iscriverti alla newsletter per ricevere tutti i nostri futuri consigli.