Le tecnologie digitali hanno trasformato le nostre abitudini, cambiato il nostro modo di fare acquisti, di leggere un libro o vedere un film e, soprattutto, hanno reso il lavoro più flessibile e più semplice. Mai come in questo periodo le aziende hanno sentito la necessità di soluzioni che le aiutassero a lavorare da remoto, mantenendo gli stessi ritmi e senza avere un calo di produttività.
Ma in che modo le soluzioni cloud stanno aiutando le aziende a implementare lo smart working? Ce lo spiega Marco Pasculli, Managing Director di NFON: “Oggi siamo riusciti a toccare con mano, provandolo anche sulla nostra pelle, come la tecnologia ci abbia consentito di continuare a lavorare e comunicare con partner, colleghi e fornitori, indipendentemente dal luogo in cui ci trovavamo”.
Per molti lo smart working è stata una necessità dettata dal lockdown, ma sempre più aziende vorrebbero adottarlo. Secondo Pasculli, è necessario puntare sulle innovazioni per poter fare della propria casa anche un ambiente lavorativo. “L’autostrada che ci permette di essere connessi al mondo è Internet. Io stesso, abitando al momento in campagna, sto usando una connessione internet su radiomobile su connessione 4G Plus. Ma le innovazioni che miglioreranno le nostre prestazioni lavorative saranno la fibra ottica su tutto il territorio e il 5G”.
Lavoro e sostenibilità: lo smart working rende l’ufficio del futuro più green
Lo smart working, oltre ad abbattere i costi per aziende e dipendenti, è anche un modo di lavorare più sostenibile. Infatti, limitare la mobilità non solo favorisce un maggiore equilibrio tra vita e lavoro, ma ha anche un impatto positivo sull’ambiente. “Prima dello smart working – ha continuato Pasculli – usavo la macchina e facevo dai 3000 agli 8000km al mese. Oggi arrivo a 50km. Ecco, lo smart working mi ha aiutato ad adottare buone pratiche di sostenibilità. Se poi pensiamo all’azienda nel suo complesso, i benefici sono evidenti. In NFON siamo circa 450 dipendenti in 6 sedi europee. Nella fase di lockdown, e nelle fasi successive, abbiamo spostato 450 persone a impatto zero: tutte le utenze e gli individui che lavorano davanti al pc e hanno bisogno di un telefono possono farlo a casa senza alcun problema attraverso la nostra tecnologia”.
Tecnologia che, secondo Pasculli, offre grandi opportunità legate al fatto che è necessario massimizzare ed enfatizzare tutto ciò che si può fare in remoto. “La digitalizzazione delle aziende porta a una grande efficienza”, spiega. “Le aziende dovrebbero spostare una parte del loro business sul digitale. Un esempio? Le aziende che hanno attività di e-commerce hanno comunque continuato a lavorare, a commercializzare i propri prodotti. Mentre le aziende tradizionali che vendono attraverso canali tradizionali, hanno sofferto”.
Smart working: cosa non deve mancare all’ufficio del futuro?
“Sicuramente un grande monitor, oltre al proprio pc portatile. Perché spesso bisogna fare tante cose simultaneamente. Secondo, uno spazio isolato in cui lavorare indisturbati con una scrivania e una sedia ergonomica. Ovviamente il tutto corredato da cuffie e telefono”.
Servono però anche gli strumenti giusti, soluzioni che permettano di organizzare il lavoro in modo fluido e semplice, mantenendo anche da remoto l’interazione tra colleghi, come Cloudya, il centralino in cloud di NFON, che risponde a tutte le esigenze dell’ufficio del futuro. Grazie a una serie di soluzioni che si integrano facilmente ai software e agli hardware già a disposizione dell’azienda, Cloudya è in grado di creare un vero e proprio ufficio virtuale, in qualunque momento e da qualsiasi luogo si scelga di lavorare. Comunicare a distanza non è mai stato così semplice, grazie a una mail e un numero unici per raggiungere ogni dipendente: il servizio multitelefono consente di utilizzare fino a un massimo di 9 dispositivi diversi disponibili sullo stesso numero, mentre il servizio di audioconferenze moderate permette di connettere fino a un massimo di 50 partecipanti interni ed esterni con autenticazione mediante PIN.