Cloud, 5G, Intelligenza Artificiale, Internet of Things: saranno queste, secondo gli esperti, le tecnologie protagoniste nel corso del 2021. Dopo l’accelerazione avviata l’anno passato, in seguito alle misure prese per combattere la pandemia, smart working in primis, si iniziano infatti a delineare i contorni della cosiddetta “prossima normalità”.
Un mondo in continuo cambiamento, come previsto da Zabeen Hirji, executive advisor per ‘‘Future of Work’’ Deloitte Canada, quando nell’aprile del 2020 invitava i business leader a non parlare di “nuova normalità, ma di “prossima normalità”. Nell’era del next normal, dunque, la tecnologia sarà protagonista assoluta. Tante le nuove opportunità per le aziende e per i lavoratori, ma altrettante le sfide. Ecco alcuni dei trend che impatteranno sul nostro modo di vivere e di lavorare nei prossimi mesi.
5G, a che punto siamo?
Gli esperti definiscono l’avvento del 5G una rivoluzione, e non hanno torto. Con il termine si indica lo standard che definisce l’insieme delle nuove tecnologie per le comunicazioni mobili, con una velocità di trasmissione di oltre 1GB al secondo, 6 volte più veloce di ciò che avviene con l’attuale tecnologia 4G e ben 70 mila volte più veloce della tecnologia 1G, di cui erano dotati i primi telefoni cellulari negli anni ‘90.
Quella del 5G sarà in effetti una tecnologia abilitante, "ad alta intensità di conoscenza e associata a elevata intensità di Ricerca & Sviluppo, a cicli d'innovazione rapidi, a consistenti spese di investimento e a posti di lavoro altamente qualificati”, come spiegato nella definizione della Commissione Europea.
Il fattore chiave è nella latenza, la velocità di trasmissione dei dati (praticamente real-time), che consentirà di sfruttare il potenziale dell’Internet of Things, i cosiddetti oggetti intelligenti. Dal controllo in tempo reale dello stato delle infrastrutture, alla telemedicina, ai sensori indossabili che monitorano in real-time le condizioni di salute di un paziente, a un nuovo tipo di didattica a distanza (interattivo), ai veicoli a conduzione autonoma, alla possibilità di gestire attrezzi agricoli e robot industriali anche a distanza: il 5G abiliterà il passaggio verso una società e un’economia smart.
Ma a che punto siamo davvero? Secondo un’inchiesta condotta dal mensile Wired, la pandemia avrebbe ritardato lo sviluppo della rete 5G sul territorio nazionale, poichè si sarebbero allungati i tempi di autorizzazione ai cantieri per la costruzione delle infrastrutture necessarie. Inoltre, sin dalle prime fasi, lo sviluppo della rete 5G è stato accompagnato da fake news sui rischi per la salute dovute all’esposizione nel tempo a queste onde. Fake news che, come rileva l’inchiesta di Wired, avrebbero portato diversi comuni a rifiutare il via libera alla rete. Segno di una mancanza di conoscenza approfondita della tecnologia, rilevata anche dal rapporto di Deloitte “TMT Predictions” che lo scorso anno aveva sottolineato come il tasso di conoscenza del 5G in Italia sia tra i più bassi nel mondo.
E tra ritardi e incertezze, l’Italia rischia di perdere il terzo posto che la Commissione Europea ci aveva assegnato per “stato di preparazione al 5G”, tra le poche note positive del rapporto DESI 2020 (indice della digitalizzazione e dell’economia della società), che vedeva l’Italia fanalino di coda nell’adozione delle tecnologie digitali.
I dati e le sfide dell’Internet of Behaviour e dell’Intelligenza Artificiale
Tra i cambiamenti promessi dall’avvento del 5G, ci sarà la maggior velocità di elaborazione dei dati soprattutto per quanto concerne la possibilità di dar vita a delle vere smart city. Possibilità, connessa all’Internet of Things. Stando ai dati dell'Osservatorio Internet of Things della School of management del Politecnico di Milano, nel 2020 il mercato dell’IoT italiano valeva 6,2 miliardi di euro, 1,2 miliardi in più (+24%) rispetto al 2018.
Una crescita che continuerà nei prossimi anni, a ritmi piuttosto elevati: secondo le previsioni della compagnia di marketing intelligence IDC, superato “l’effetto pandemia”, il comparto IoT si dovrebbe mantenere su un livello di crescita medio superiore all’11% all’anno. Anche i dispositivi connessi aumenteranno, secondo le proiezioni di Statista (altra compagnia di marketing intelligence) che prevede oltre 75 miliardi di oggetti connessi entro il 2025 (nel 2015 erano 15 miliardi).
Oltre ai settori già menzionati, queste tecnologie aprono a diverse applicazioni in ogni campo: da una maggiore efficienza nella gestione di uffici e spazi di co- working, con l’individuazione di postazioni libere e un ulteriore salto nella digitalizzazione dei processi, fino al monitoraggio della salute delle persone in ogni momento, anche sul posto di lavoro o, per esempio, nel delicato comparto dei trasporti.
Grandi possibilità che pongono però anche delle sfide, prima fra tutte la sicurezza dei dati: phishing, intrusioni, furto di dati o di dispositivi, modifica delle configurazioni sono tra i rischi più frequenti. Importanti saranno le misure di sicurezza, che dovranno essere implementate in un’ottica di trasparenza e tutela della privacy.
La corsa del cloud continuerà anche nel 2021
Tra i trend individuati dal rapporto di Deloitte vi è anche l’aumento della spesa delle aziende per il cloud, che si prevede crescerà sette volte più velocemente della spesa IT complessiva. Nel 2020 il mercato del cloud è cresciuto del 21% in più rispetto al 2019, anche sotto la spinta imposta dalla pandemia e dalla diffusione dello smart working.
Molte aziende si sono avvicinate al cloud per la prima volta, alla ricerca di soluzioni utili per lo smart working, come Cloudya, il centralino in cloud di NFON, che mette a disposizione delle aziende una soluzione semplice e intuitiva per gestire tutti gli aspetti della comunicazione professionale, a casa come in ufficio.
Il centralino in cloud di NFON è dotato, infatti, di strumenti che facilitano la continuità delle comunicazioni dell’azienda, come il servizio multitelefono, che permette di collegare lo stesso numero di telefono e la stessa e-mail ad un massimo di 9 dispositivi, o il servizio FAX via email che permette di ricevere e inoltrare FAX direttamente sulla propria casella di posta elettronica.
Cloudya dispone, inoltre, di servizi integrati di collaborazione da remoto, come i servizi di video e audioconferenza. Il tutto in sicurezza: NFON utilizza la crittografia per il salvataggio dei dati del centralino, nel rispetto delle normative europee in materia di sicurezza e privacy dei dati. Grazie al suo ampio pacchetto di soluzioni, integrate e premium, Cloudya è una tecnologia abilitante lo smart working e che permette alle aziende di rispondere alle sfide che ci troviamo di fronte.