Una scrivania, una connessione internet e un buon caffè. È questa la postazione ideale per chi lavora. Ed è proprio la sede lavorativa che può rivelarsi fondamentale, soprattutto per le persone che non hanno necessità di avere un ufficio e che non amano mischiare lavoro/casa nello stesso soggiorno.
Anche in tempi di social distancing, il coworking, se gli spazi sono ampi e la distanza rispettata, può essere un’alternativa al lavoro da casa. Un modello, quello della condivisione di spazi, connessioni e servizi, nato a San Francisco nel 2005 e da allora diffusosi in tutto il mondo, per le molte opportunità che offre: flessibilità, costi ridotti e possibilità di creare sinergie e fare networking.
Spazio per hot desk e dedicated desk, stanze da ufficio per piccoli team, stanze per meeting, armadietti, bar e cucina, aree per stampa e scanner, reception e servizio posta. Sono solo alcuni dei servizi che le postazioni coworking garantiscono.
I numeri del Coworking in Italia e nel mondo
L’ultimo report di Global Coworking Survey di DeskMag, che ha coinvolto oltre 2.600 partecipanti, mostra come gli spazi di lavoro condiviso siano in crescita in tutto il mondo: sono quasi 2,2 milioni le persone che, globalmente, lavorano in un coworking.
La maggior parte delle strutture si colloca nei grandi centri, con in testa Londra e New York. Secondo quanto rilevato nell’European Coworking Hotspot Index, le due città rappresentano il 22% dello stock globale di spazi flessibili.
E in Italia? L’Osservatorio del Politecnico di Milano, a un decennio dal lancio del settore, spiega come oggi nel Paese si contino 665 strutture di coworking, ovvero una ogni 90mila abitanti, che servono un totale di 570mila smart worker.
Le stime di Copernico, la rete italiana di luoghi di lavoro ed uffici flessibili, dichiarano che tra il 2008 e il 2017, Milano e Roma hanno guidato il nuovo trend degli spazi flessibili: 60mila metri quadri a Milano (in cui si contano 90 coworking) e 10mila a Roma (50 coworking). Le due città sono in testa alla classifica anche in termini di densità in rapporto alla popolazione: 1 spazio ogni 14mila abitanti per Milano e uno ogni 50mila abitanti per Roma. Al terzo posto si colloca Bologna con 17 spazi (1 ogni 20mila abitanti circa). Seguono Torino (15), Firenze (15), e Verona (13). La città del sud con più coworking attivi è Palermo (13), mentre a Napoli esistono 10 coworking, per una delle densità più basse in Italia (1 ogni 100mila abitanti, come Genova).
I motivi per scegliere uno spazio di coworking?
- Flessibilità dei tempi di lavoro
- Interazione con altre persone
- Possibilità di condividere la conoscenza con gli altri
- Nuove opportunità di lavoro date dall’interazione
- Basso costo dell’affitto
Ma quali sono i luoghi per il coworking più interessanti e innovativi in Italia? Ecco le nostre scelte:
- Clubhouse Brera, Milano. Anche Nfon ha stretto per il 2020 un accordo per poter lavorare in questo spazio di coworking. Primo club in Italia aperto anche all’imprenditoria femminile, Clubhouse Brera è un luogo elettivo, in cui organizzare meeting, facilitare lo sviluppo di relazioni professionali e favorire la nascita di nuove sinergie di business.
- Piano C, Milano. Primo coworking per donne e mamme (e papà) con asilo annesso, Piano C facilita il networking, nonché l’inserimento o il reinserimento femminile nel mondo del lavoro e nell’imprenditoria.
- Talent Garden, Milano. Una delle più grandi piattaforme in Europa di networking e formazione per l’innovazione digitale, Talent Garden è aperto 24/7 e comprende 23 campus in 8 paesi (Albania, Austria, Danimarca, Italia, Irlanda, Lituania, Romania, Spagna).
- Copernico, Milano. Un luogo dove “le cose accadono”, come dice il suo payoff, Copernico è un main hub di 15.000 mq con area lounge, library, parco, palestra, caffè, terrazza.
- Toolbox, Torino. Creato all’interno di due ex edifici industriali, Toolbox pone grande attenzione a sostenibilità e rispetto per l’ambiente. Oltre al coworking, include un fablab e anche un print club.
- Ala 34, Roma. Nel 2019 si è posizionato al 20° posto nella classifica di Big 7 Travel dei 50 migliori coworking space d’Europa. Area svago e relax, sale riunioni, ritiro pacchi, Ala 34 è anche un acceleratore di impresa per startup emergenti e Pmi innovative.
- Nana Bianca, Firenze. Posizionata al numero 13 della classifica di Big 7 Travel 2019. In pieno centro storico, Nana Bianca ha uno spazio di 1500mq e 5 sale meeting.
- Digital Borgo, Pescara. Ha una mission ben precisa: raggruppare le piccole medie imprese digitali del territorio che collaborano per la digitalizzazione delle aziende locali, la diffusione di cultura digitale e l’incubazione di startup innovative.
- Re Federico 23, Palermo. Piccoli imprenditori, startupper, artisti, artigiani: è questo il target che frequenta uno dei più noti spazi di coworking nel sud Italia, situato in un palazzo liberty. Un ambiente vivace, dove le persone si scambiano opportunità di lavoro, competenze e contatti.
- Open Campus, Cagliari. Supporto all’implementazione di un digital mindset, formazione e organizzazione di eventi: questi i punti forti di Open Campus, nato da un gruppo di giovani cagliaritani.
Le esigenze di coworking e smart working vanno di pari passo con i servizi di NFON e del suo nuovo sistema telefonico in cloud Cloudya. Ovunque tu sia e in qualsiasi momento, Cloudya offre strumenti di comunicazione intuitivi e di facile utilizzo, con un solo numero e una sola casella di posta per raggiungere tutti i collaboratori. Fax virtuale, Voicemail, code di chiamata e audio conferenze moderate, che permettono di svolgere il proprio lavoro da qualsiasi postazione al massimo dell’efficienza. Come l’IVR (Interactive voice response) che consente a chi chiama di accedere a un menu e raggiungere l’estensione necessaria attraverso semplici comandi vocali o premendo i tasti corrispondenti sul telefono.