Come ridurre l’inquinamento domestico: le piante ci aiutano

Come ridurre l’inquinamento domestico: le piante ci aiutano

Con la diffusione dello smart working e le restrizioni imposte per fronteggiare la pandemia di Coronavirus, la casa è diventata per molti il luogo dove trascorrere gran parte della giornata. Gli spazi privati si sono così trasformati in ufficio, scuola per gli studenti, asilo per le famiglie con i più piccoli e perfino palestra per chi non vuole rinunciare alla forma.

È importante, quindi, curare particolarmente gli spazi domestici, ponendo maggiore attenzione a quegli elementi dell’arredo che possono facilitare un clima sereno e promuovere il nostro benessere. Per questo le piante da appartamento possono venirci in aiuto: oltre a rallegrare l’ambiente hanno anche la capacità di assorbire alcuni agenti inquinanti presenti nelle nostre case, come la formaldeide, il benzene, il tricloroetilene e (in forma minore) il radon. Gas che provengono dal fumo delle sigarette, dai prodotti che usiamo per pulire la casa, ma anche dalle vernici e dai materiali che si usano nell’edilizia e che possono essere rilasciati anche dagli impianti di riscaldamento non perfettamente a norma.

Nonostante questa capacità delle piante sia nota da tempo (la Nasa pubblicò uno studio a riguardo nel 1989), ad oggi c’è poca consapevolezza su come sfruttare al meglio questa risorsa, come ha spiegato Stefano Mancuso, docente di arboricoltura all’Università di Firenze e direttore del laboratorio nazionale di neurobiologia vegetale (Linv). 

“Sappiamo benissimo che la qualità dell’aria nelle nostre città non è delle migliori, c’è un inquinamento crescente. Quello che è meno noto è che l’inquinamento indoor, negli edifici, è due o tre volte superiore a quello all’esterno e che le piante hanno un’abilità straordinaria nel ridurlo”, ha spiegato in una video intervista per Manifattura Tabacchi, un progetto di rinnovamento del complesso edilizio di via delle Cascine, a Firenze.

Ma quali sono le piante da scegliere per diminuire l’inquinamento domestico? Gli studiosi spiegano che tutte le piante hanno la capacità (almeno in parte) di assorbire gli agenti inquinanti dell’aria. Ovviamente, maggiore è la superficie fogliare e migliore sarà l’effetto, ma se parliamo di piante da appartamento, la scelta deve ricadere su quelle che meglio sopravvivono all’interno. Ecco i loro consigli. 

Parliamo di piante sempreverdi. Tra le più facili da curare e le più diffuse nelle nostre case, ci sono quelle che appartengono alla famiglia delle Araceae, tra cui la Sansevieria Cilyndrica, caratterizzata da foglie rigide di colore verde scuro e dalla forma cilindrica. Tollera bene gli ambienti in ombra, ma non ama l’umidità. Appartiene alla stessa famiglia anche la Aglaonema Hybrid Green Lady, una pianta originaria delle foreste pluviali dell’Asia Orientale. Secondo gli esperti, si tratta di un’ottima scelta per la nostra casa sia per la poca cura che richiede, sia per la sua capacità di filtrare formaldeide e benzene.

Tra le piante facili da coltivare e che contribuiscono a ridurre l’inquinamento domestico ci sono anche quelle appartenenti alla famiglia delle Asteraceae. In particolare, la Dracaena Marginata era stata oggetto di uno studio della Nasa proprio sulla capacità delle piante di filtrare gli agenti inquinanti presenti nei nostri appartamenti. Predilige zone della casa luminose, non necessita di potatura, ma è bene tenere presente che, in condizioni favorevoli, può raggiungere altezze molto elevate (8m). Alla stessa famiglia appartiene anche il Chrysanthemum (più comunemente conosciuta come Crisantemo). Rientra tra le piante studiate dalla Nasa, che aveva analizzato la sua capacità di assorbire il benzene e si presenta in diverse varianti, che differiscono per colore e forma dei fiori. 

Infine, per la vita in spazi chiusi c’è l’Aspidistra, che appartiene alla famiglia delle Liliaceae ed è nota per la sua capacità di sopravvivere anche in ambienti bui. Le foglie, affusolate e folte, possono raggiungere i 70cm di altezza ed è quindi importante, soprattutto in primavera, assicurarsi che l’Aspidistra abbia sufficiente spazio nel vaso. 

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