Smart working, in forma anche da casa grazie alla tecnologia

Smart working, in forma anche da casa grazie alla tecnologia

Fino al 2019, interessava meno del 2% della forza lavoro totale, secondo i dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano. Il 2020 ha dimostrato invece come la modalità di lavoro da remoto possa diventare pratica corrente per molti di noi. 

Sono tanti, infatti, coloro che nel futuro sperano di continuare a lavorare in smart working, anche solo per qualche giorno alla settimana: secondo una ricerca della Rete del lavoro agile, il 95% dei lavoratori italiani vorrebbe mantenere la modalità da remoto in qualche forma. 

Che sia stata breve o destinata a durare, l’esperienza del 2020 ha mostrato ai lavoratori italiani che grazie alle tecnologie digitali, tutto quello che si fa in ufficio si può fare anche da casa. Un dato di fatto, che NFON conosce bene: per questo, infatti, ha ideato Cloudya, il centralino telefonico in cloud che offre la possibilità di gestire la comunicazione aziendale a 360 gradi grazie a un’app facile da installare anche sui dispositivi portatili (come tablet e smartphone) e a un portfolio di soluzioni integrate e premium completo. Come il servizio audioconferenze moderate per le riunioni da remoto con un massimo di 50 partecipanti. O come il servizio multitelefono, che permette di collegare lo stesso numero di telefono e lo stesso indirizzo email fino a un massimo di 9 dispositivi.

Le sfide del lavoro da remoto per il nostro benessere psicofisico

Con la diffusione dello smart working è aumentato notevolmente il tempo trascorso in casa, con relativi disagi legati alla diminuzione di esercizio fisico. 

Inattività, che può presentare controindicazioni per la nostra salute, come ha ben spiegato Furio Danelon, medico dello sport, docente di fisiologia dell’esercizio all’Università Vita e Salute dell’Ospedale San Raffaele e direttore sanitario di Isokinetic Milano, in una recente intervista per Il Corriere della Sera.

“Prendendo in considerazione in particolare l’inattività fisica, la principale conseguenza per il fisico è l’atrofia muscolare, ovvero la riduzione del volume dei muscoli che diventano più piccoli e meno forti. Si perde l’1-2 % di massa magra alla settimana che vuol dire circa 500 gr a settimana di muscoli”, ha spiegato il medico, aggiungendo che tra gli effetti negativi della sedentarietà, c’è anche la perdita di fiato e di resistenza fisica. Per questo, quando poi si esce di casa per una passeggiata, si sente presto la sensazione di affaticamento e ci sembra di rimanere senza fiato.

Anche se per chi lavora da casa sarebbe consigliabile l’attività fisica all’aperto (uscire fa bene anche alla mente perché aiuta a “ricaricare le pile” e a ridurre lo stress), continuare ad allenarsi è altamente consigliato anche all’interno delle mura domestiche, tanto che il sito del Ministero della Salute ha inserito l’attività fisica tra le raccomandazioni per gestire lo stress emotivo derivato dall’attuale situazione emergenziale. Secondo l’OMS, per gli adulti è raccomandabile un minimo di 150 minuti di attività fisica a intensità moderata alla settimana, o 75 minuti ad elevata intensità. Anche in questo caso, le tecnologie digitali ci vengono in aiuto: sono tante, infatti, le app pensate proprio per chi non vuole (o non può) andare in palestra, ma vorrebbe comunque mantenersi attivo. Vediamo qualche esempio. 

In forma con la app

Che l’obiettivo sia perdere peso, tonificare i muscoli o semplicemente mantenere uno stile di vita attivo, ci sono tantissime app di fitness, che ci aiutano a creare un programma di allenamento personalizzato. Gran parte di esse è gratuita, almeno nel download, ma in diversi casi si tratta di “in-app purchase”, con alcuni servizi riservati soltanto agli abbonati.

Al secondo posto della classifica della sezione fitness di Google Playstore (al primo posto c’è Mi Fit, app che aiuta a registrare e analizzare il movimento giornaliero, senza però fornire indicazioni per il training) c’è FitCoach, che fornisce diversi programmi di training a seconda dei propri dati (peso, altezza, età, ecc) e del proprio obiettivo (tonificare, dimagrire o semplicemente allenarsi). 

Da questi dati l’algoritmo calcola un programma di allenamento di 60 giorni che verrà aggiornato ogni settimana, a seconda dei progressi dell’utente e dei suoi feedback (allenamento troppo facile o troppo intenso). L’app fornisce, inoltre, consigli su ricette salutari, con indicazione delle calorie contenute. 

Al quarto posto compare Yoga-Go, un'app dedicata a chi vuole perdere peso attraverso programmi dedicati al benessere psicofisico. Yoga-Go offre agli utenti anche consigli alimentari, con oltre 500 ricette per una dieta sana. Gli esercizi sono divisi per difficoltà (principianti, livello intermedio, esperti), con una durata progressiva: il programma di allenamento della prima settimana parte da 15 min e raggiunge i 40 minuti nel sesto giorno (con un giorno di riposo a settimana).

Gli amanti della corsa possono invece provare i challenge virtuali di Adidas Running, al sesto posto della classifica del Playstore di Google. L’app non serve soltanto a registrare i progressi della corsa e a motivare gli utenti negli allenamenti: può essere collegata alle altre app del nostro smartphone per registrare in un’unica dashboard tutte le attività giornaliere. Inoltre, gli utenti possono connettersi alla community e condividere i loro progressi, sfidarsi in challenge virtuali, e restare aggiornati con i contenuti caricati sul blog.

Gli attrezzi giusti per allenarsi al meglio

Per chi ha un giardino, o un salone spazioso, la corda potrebbe essere l’attrezzo giusto: migliora la circolazione, aumenta la resistenza, l’agilità e tonifica muscoli di gambe, braccia, addominali e glutei. Tra le migliori corde tech in vendita su Amazon c’è la Smart Rope di Tangram Factory, dotata di ben 23 sensori in grado di registrare la durata dell’allenamento, le calorie bruciate e il numero di salti.

Si collega allo smartphone o al tablet tramite Bluetooth, grazie a un’apposita app e si ricarica utilizzando il caricatore dello smartphone (la batteria ha comunque un’autonomia di 36 ore). 

Un altro attrezzo utile e poco ingombrante da tenere a casa può essere lo Stepper di Sportstech, che differisce dai classici modelli in quanto permette di allenare anche la parte superiore del corpo, grazie alle bande di estensione (rimovibili). È dotato di un display LCD con cui è possibile tenere traccia dell’allenamento e di diversi programmi di inclinazione che permettono di regolare l’allenamento a seconda delle esigenze personali. 

Per uno stile di vita sano, tuttavia, l’allenamento non basta. Oltre a regolare l’alimentazione, è importante anche bere molto. In condizioni climatiche e di attività fisica normale, infatti, un corpo adulto necessita di due litri di acqua al giorno, un obiettivo che tuttavia spesso non si raggiunge, a volte per semplice dimenticanza. La borraccia smart Hidrate Spark 3 cerca di risolvere proprio questo problema. 

La borraccia può collegarsi allo smartphone o al tablet grazie a un’apposita applicazione, dopo di che basterà fissare il nostro target giornaliero tramite l’app e riempire la borraccia. Nel corso della giornata, Hidrate Spark 3 si illuminerà ricordando quando bere. 

Se l’obiettivo è perdere peso, importante è monitorare i progressi. Anche le tanto odiate bilance hanno subito un processo di trasformazione grazie alle tecnologie digitali e permettono ora di fornire molte più informazioni del peso corporeo. È il caso della bilancia digitale di Renpho, che può essere collegata a smartphone, tablet e allo smartwatch di Apple (può essere collegata alle app Samsung Health, Apple Health, Fitbit e Google Fit).

Grazie alla tecnologia di analisi dell'impedenza bioelettrica (BIA), questa bilancia monitora 13 composizioni corporee, tra cui peso, BMI, grasso corporeo, peso magra, grasso sottocutaneo, grasso viscerale, acqua corporea, muscolo scheletrico, massa muscolare, massa ossea, proteine, BMR ed età metabolica.

I risultati possono essere salvati nell’app, che li trasferirà in un grafico per permettere all’utente di monitorare i progressi nel tempo. 

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