Lavorare immersi nel verde, oppure in una stanza con vista mare: se fino a tempi recenti lavoro e vacanza sembravano non poter coincidere, la pandemia ha introdotto nella vita di molti italiani una nuova abitudine: si tratta dell’holiday working, che consiste nel combinare lavoro in modalità agile e un soggiorno di vacanza.
Gli inglesi lo chiamano workation (dall’unione di work e vacation), e si tratta di un fenomeno in grande crescita. Secondo Marco Celani, amministratore delegato di Italianway (azienda che opera sul mercato italiano degli affitti brevi), le prenotazioni ricevute ad inizio aprile hanno fatto registrare un aumento del 28% rispetto al primo trimestre del 2020.
La relazione sul fenomeno realizzata dal Centro Studi Italianway per il Sole 24 Ore evidenzia che il 35% delle prenotazioni sul portale ha come finalità l’holiday working.
I dati rilevati dal Centro Studi Italianway mostrano che il fenomeno è più diffuso tra i giovani tra i 35 e i 55 anni e tra coloro che non devono avere un contatto quotidiano con il pubblico. La durata media dei soggiorni è di 19 giorni, con un budget medio di 3.243 euro per l'intero soggiorno, corrispondente a una tariffa media di 170 euro a notte.
Ma quali sono le mete preferite per il workation degli italiani? Tra le località scelte, i piccoli borghi, che offrono la possibilità di affittare case ampie e immerse nel verde, e le destinazioni in cui è possibile prenotare case fuori dai centri storici, ma con i servizi facilmente raggiungibili. Insomma, parola d’ordine: via dalla folla.
Altro elemento che accomuna le scelte di chi opta per una vacanza- lavoro, è la richiesta di appartamenti che possano assecondare le esigenze di tutta la famiglia: case, con almeno tre ambienti separati e con spazi esterni privati.
In aumento, ovvio, anche le richieste per i servizi di cui questi appartamenti devono essere dotati: al primo posto, spicca il bisogno di un Wi-Fi veloce. Condizione indispensabile, per poter affrontare con serenità lo smart working.
A tutto il resto pensano le tecnologie digitali, come Cloudya, il centralino in Cloud di NFON pensato appositamente per permettere ai professionisti di lavorare da qualsiasi luogo, avendo sempre a disposizione tutte le comunicazioni aziendali. Cloudya è uno strumento pensato per restituire al lavoratore la flessibilità di poter scegliere da dove lavorare, senza dover essere vincolati a una scrivania: grazie al servizio multitelefono, infatti, è possibile collegare il proprio numero di telefono fino a un massimo di 9 dispositivi.
Così, il lavoratore può essere raggiungibile ovunque, utilizzando anche dispositivi mobile, come smartphone e tablet. E per gli holiday worker che preferiscono optare per un soggiorno lungo fuori città, Cloudya mette a disposizione una serie di strumenti per la collaborazione da remoto, come Meet & Share, la funzionalità del centralino di NFON che abilita le videochiamate e la condivisione dallo schermo (al momento soltanto da desktop) per facilitare le riunioni da remoto.
Per le riunioni con un numero maggiore di partecipanti, i clienti NFON possono utilizzare l’ormai consolidato servizio audioconferenze moderate, che permette di organizzare audioconferenze con un massimo di 50 partecipanti. E per quei team dove lo smart working è una regola, Cloudya dispone di funzionalità premium, come Nvoice for Microsoft Teams, che aggiunge a Teams tutte le funzioni di telefonia professionale di NFON, permettendo ai dipendenti di collegarsi facilmente a clienti e colleghi per lavorare insieme a progetti comuni: in ufficio, da casa o ovunque si trovino.